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Colon irritabile e terapia alimentare

Quante volte abbiamo sentito conoscenti o amici lamentarsi di avere il colon irritabile o parlare di colite o colon spastico. In realtà è giusto parlare di sindrome del colon irritabile o IBS (Irritable Bowel Syndrome) perché si fa riferimento ad un gruppo di sintomi intestinali che in genere si verificano insieme, variando in gravità e durata da persona a persona.

I sintomi principali sono in genere:

  • Dolore addominale (frequentemente nella parte bassa)

  • Gonfiore e gas

  • Crampi

  • Distensione

  • Stipsi

  • Diarrea

Non è infrequente che la stessa persona presenti sia episodi di diarrea che di stitichezza. I sintomi legati al gonfiore e al gas, in genere passano in seguito all’ evacuazione o se l’aria viene espulsa. La sindrome del colon irritabile è però distinta dalle malattie infiammatorie croniche intestinali o IBD (Irritable Bowel Disease) come Morbo di Chron e Rettocolite Ulcerosa a cui si fa riferimento in questo articolo.

La sindrome del colon irritabile può colpire sia le donne che gli uomini ma con maggior frequenza le donne.

Le donne ricevono spesso la diagnosi di colon irritabile, durante il periodo fertile e queste stesse tendono a manifestare di più sintomi ginecologici.

Per quanto riguarda le mestruazioni, prima e durante le donne con colon irritabile possono manifestare più dolore addominale o diarrea, mentre dopo l’ovulazione possono sentirsi più gonfie e costipate.

In gravidanza un terzo delle donne in generale manifesta di avere un aumento di bruciore di stomaco, nausea, movimenti intestinali o costipazione rispetto a quando non era incinta. Ma se dobbiamo legare questi effetti ad un aggravamento dei sintomi di IBS, è necessario compiere ulteriori studi per dare delle risposte. Anche perché da recenti studi è emerso come il feto può entrare in contatto con microrganismi di origine materna, tanto che sono stati trovati frammenti di DNA batterico, nel cordone ombelicale, nel liquido amniotico e addirittura nel meconio. Questo avviene grazie al fatto che l’intestino in gravidanza diventa più permeabile, permettendo così questa traslocazione batterica.

L’ endometriosi è una patologia in cui i tessuti che di norma rivestono l’utero crescono in sede diversa dall’utero stesso. Le donne con endometriosi hanno più incidenza di sintomi legati alla sindrome del colon irritabile.

In generale la necessità di andare al bagno più spesso o viceversa sentirsi costipate, può rendere più difficile la qualità della vita, le relazioni sociali, svolgere le normali funzioni a casa e lavoro. Anche la sfera sessuale potrebbe risentirne con aumentato disagio o dolore durante un rapporto.

Gli uomini in genere hanno meno probabilità di manifestare sintomi di IBS. Alcuni ricercatori riferiscono che la causa potrebbe essere dovuta a differenze di tipo ormonale. Ma così come le donne anche gli uomini con sindrome da colon irritabile potrebbero avere un peggioramento della qualità della vita generale e problemi nell’intimità.


Quali cibi innescano la sintomatologia che porta a soffrire di colon irritabile?


In passato, i pazienti correlavano la sintomatologia all’assunzione di cibi grassi, alcol, glutine e caffeina.

Studi recenti che indagano sull’alimentazione e sintomi dell’IBS, hanno concentrato la loro attenzione su un ampio gruppo di zuccheri chiamati FODMAPs.

Questo acronimo deriva dall’inglese e sta per Fermentable Oligosaccharides, Disaccharides, Monosaccharides And Polyol e traducendolo in italiano, sarebbe Oligosaccaridi, Disaccaridi e Monosaccaridi Fermentabili e Polioli. Prima di mollare tutto di fronte a questo che sembra un parolone, seguitemi e cercherò di spiegarvi di cosa si tratta.

I FODMAP rappresentano alcuni tipi di carboidrati che possono risultare difficili da digerire. Per comprendere ancora meglio accenno brevemente a come il cibo è digerito e assorbito.

L’intestino tenue è la prima parte di intestino, dove i nutrienti contenuti nel cibo oltre ad essere digeriti ulteriormente, vengono assorbiti.

Spetta invece all’intestino crasso, l’ultima porzione dell’intestino, il ruolo di assorbire acqua e preparare il cibo non digerito ad essere espulso con le feci.

I FODMAP sono zuccheri di piccole dimensioni che quando non sono assorbiti dall’interno dell’intestino tenue, possono provocare un “effetto osmotico” nell’intestino, ovvero fanno liberare acqua, portando alcuni individui in diarrea. Quando i FODMAP raggiungono l’intestino crasso, sono fermentati da batteri producendo gas. La produzione di questi gas può avvenire nell’intestino tenue e/o crasso portando a flatulenza, gonfiore, dolore addominale e in alcune persone il gas si può spostare lentamente lungo l’intestino provocando costipazione.

In realtà la maggior parte dei FODMAP sono poco assorbiti dalla maggioranza delle persone. Allora perché questi sintomi sono presenti solo in chi soffre di IBS?

  • Per una ipersensibilità alla produzione di gas

  • Per una sovracrescita batterica del tenue (SIBO). In alcune persone alcuni batteri presenti nell’intestino crasso si spostano nel tenue. Ecco che i gas dei FODMAP fermentati qui, incontrano uno spazio più stretto, divenendo causa di distensione, gonfiore, dolore e forte disagio.

Ma vediamo quali sono questi zuccheri soggetti a malassorbimento in tutti noi ma la cui restrizione può risultare benefica per chi soffre di colon irritabile.


Fruttosio

Il fruttosio è uno zucchero semplice (monosaccaride ovvero contiene una sola unità di glucide) che si trova nella maggior parte della frutta, nel miele, in alcune verdure e nei così detti “zuccheri aggiunti” presenti in alcuni prodotti commerciali. Questo non vuol dire che è necessario eliminare ogni tipo di frutta ma piuttosto occorre fare attenzione all’eccesso di fruttosio rispetto al glucosio e fare in modo che questi due zuccheri si equivalgano in quantità o il glucosio superi quantitativamente il fruttosio. Ecco quindi che risultano più problematiche alcuni tipi di frutta come le pesche, l’anguria, le pere, il mango, le prugne.


Lattosio

Il lattosio è invece un disaccaride ovvero è composto dall’unione di due unità: una di glucosio e una di galattosio. Per essere quindi scisso ed assorbito nelle sue due singole unità, necessita di un enzima chiamato lattasi. Se si è intolleranti al lattosio, probabilmente si è carenti di questo enzima ed ecco che il lattosio non digerito, verrà fermentato provocando i sintomi ben noti. Per sapere se si è intolleranti a questo zucchero, è possibile eseguire il breath test, che misurando gas come idrogeno e metano prodotti dalla fermentazione di zuccheri come fruttosio, lattosio e sorbitolo. Questo test può darci indicazioni sugli alimenti per cui è bene avere maggiore restrizione. Attenzione per ridurre il lattosio alimentare oggi è possibile non escludere completamente latte e derivati ma piuttosto scegliere la loro variante delattosata, utilizzare formaggi stagionati privi di lattosio.


Fruttani

In questa categoria sono inclusi gli zuccheri presenti nei principali cereali come frumento, farro, orzo, segale, cereali che notoriamente contengono glutine. Quindi per tenere un’alimentazione Low Fodmaps devo eliminare il glutine?

Attenzione il glutine è una proteina presente nei cereali sopraelencati mentre come ho più volte specificato per chi soffre di colon irritabile possono creare problemi alcuni zuccheri e qui, nello specifico, i fruttani.

I fruttani sono carboidrati in cui si ripete una singola unità di fruttosio e si dividono in fruttani a catena corta o fruttoligosaccaridi (FOS) e fruttani a catena lunga o inuline. Il punto è che la maggior parte dei cereali senza glutine contiene pochi fruttani, ed ecco che si può cadere in confusione. Fa eccezione la farina di amaranto ricca in FOS mentre viceversa l’avena, esclusa di norma in caso di intolleranza al glutine, è generalmente tollerata.

Sono ad esempio ricchi di FOS alimenti come l’aglio, la cipolla o il topinambur o tra i cereali, il grano. Attenzione anche ai dolcificanti alternativi per tutti coloro che soffrono di colon irritabile ma non vogliono rinunciare alla linea; sono ricchi di FOS come ad esempio il succo di agave e lo sciroppo di Yacon.

Vegetali come carciofi, asparagi contengono inulina. Ma anche in questo caso attenzione alla sua presenza in degli insospettabili come alcuni sorbetti e gelati allo yogurt o senza zucchero oppure prodotti di pasticceria salata.


Galattani

I galattani o galattoligosaccaridi (GOS) sono zuccheri che caratterizzano i legumi. E’ una esperienza diffusa quella di soffrire di gonfiore addominale dopo aver consumato un pasto a base di legumi. Ma i GOS non hanno in realtà una accezione negativa, anzi, è ben nota la loro funzione pre-biotica in grado di promuovere e migliorare la salute dell’intestino. Nelle persone con IBS possono però suscitare rapida fermentazione con distensione addominale, gonfiore, meteorismo.

Proprio per non eliminare totalmente i legumi e con essi anche il loro valore positivo, è consigliabile consumarne piccole quantità ma scegliendo quelli in scatola o meglio ancora biologici in vetro, in quanto il liquido in cui sono continuamente in contatto, fa disperdere una parte dei GOS che viene ulteriormente allontanata sciacquando con accuratezza il prodotto. Tra i legumi conservati quelli più tollerati sono senz’altro le lenticchie, i ceci hanno un contenuto maggiore di GOS mentre i fagioli anche se in scatola hanno un contenuto elevato di oligo-saccaridi.


Polioli

I polioli o polialcoli sono presenti in alcuni frutti come mele, albicocche, ciliegie, pere, pesche, anguria ma anche in alcuni tipi di vegetali come funghi, piselli. Eppure i polioli sono nascosti anche in molti altri prodotti consumati quotidianamente come le gomme da masticare o le caramelle. I polioli sono utilizzati come dolcificanti, sotto il nome ad esempio di xilitolo, sorbitolo, maltitolo, mannitolo ecc… Essi idratano l’intestino, richiamando acqua tanto è vero che se assunti in eccesso possono avere un effetto lassativo.

E’ noto che le cause del colon irritabile, non sono ancora completamente definite e l’aspetto di stress anche di carattere psicologico dà senz’altro un grande contributo. Eppure la dieta a ridotto contenuto di FODMAP è stato visto ridurre i sintomi, migliorando quindi sensibilmente la qualità della vita. Studi evidenziano come possa essere utile in altri disordini gastro-intestinali e malattie infiammatorie croniche come Crohn e Rettocolite. E’ necessario però condurre ulteriori studi.

L’intento di questo articolo è comprendere meglio la sindrome da colon irritabile e questa tipologia di approccio alimentare a basso contenuto di zuccheri fermentabili. E’ importante però evitare pasti estremamente restrittivi; rivolgetevi a un biologo nutrizionista o un dietologo, dietista prima di avventurarvi in questo percorso, potrà valutare i vostri introiti energetici e definire un piano alimentare personalizzato senza rischiare di compromettere varietà e piacere di stare a tavola.


Bibliografia:


Zhan YL, Zhan YA, Dai SX. Is a low FODMAP diet beneficial for patients with inflammatory bowel disease? A meta-analysis and systematic review.

Clin Nutr. 2018 Feb;37(1):123-129


Altobelli E, Del Negro V, Angeletti PM, Latella G. Low-FODMAP Diet Improves Irritable Bowel Syndrome Symptoms: A Meta-Analysis. Nutrients. 2017 Aug 26;9(9).

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